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''Messaggiami, sto solo dormendo'' è il titolo della ricerca fatta dai pediatri della Geisel School of Medicine di Dartmouth, appena pubblicata su Family and Community health, in cui risulta che il 62,9% dei ragazzi dai 12 ai 20 anni porta il telefono cellulare nel letto alla sera e dorme meno.

L'indagine è stata condotta su un campione di 454 ragazzi e ragazze che hanno compilato un sondaggio mentre erano nelle sale d'attesa degli ambulatori medici. Il 57% dei giovani lo tiene acceso e il 45,7% lo usa some sveglia. Il 36,7% messaggia durante la notte e circa l'8% viene svegliato dal suono degli sms in arrivo e fa fatica a riprendere sonno.

Questo pericoloso fenomeno si chiama VAMPING .

Leggi l'intero articolo QUI.

Fonta: ANSA.IT

Adescare minori online non è mai stato così facile. A confermarlo, i casi di cronaca e i dati sul comportamento - disinvolto - dei minori nei social network. Ecco le dritte degli esperti e l'intervista al Garante per l'Infanzia e l'Adolescenza.

La cronaca lo dice: l'adescamento online, detto anche grooming, è in aumento. Complice la disattenzione verso la privacy sui social network. Quasi 1 teenager su 3 dà il numero di cellulare a persone conosciute online.

Slingshot: l’app di Facebook per inviare foto e video che si autodistruggono è disponibile da oggi anche in Italia. Come visto per SnapChat alla fine questo tipo di applicazione verrà utilizzata per fare SEXTING e condividere ad amici foto sexy e porno.

Definita a lungo come l’anti-Snapchat – che Zuckerberg aveva provato inutilmente ad acquistare tempo fa – Slingshot in realtà ha diversi elementi che la differenziano parecchio dall’app gialla con il fantasmino – oltre ad alcuni che le accomunano. Come Snapchat, infatti, la grafica è estremamente essenziale, si può aggiungere un testo – ma non uno sticker – e si può disegnare a mano libera sulle foto.

Anche i contenuti inviati con Slingshot si autodistruggono e una volta visti non si recuperano più – anche se ci si può prendere tutto il tempo che si vuole prima di buttarli: non c’è, infatti, un tempo massimo di durata.

La differenza più grande, però, è l’accesso ai contenuti ricevuti, che si possono visualizzare solo una volta che se ne manda uno in risposta: l’anteprima della foto o del video resta infatti oscurata finché non invii qualcosa anche tu.

Scommettiamo che questo "Manda tu che mando anch'io" sarà molto apprezzato nei ragazzi più piccoli?

Come detto, i contenuti non si possono salvare, ma si può sempre fare uno screenshot per conservarli clandestinamente. “Volevamo creare qualcosa di piacevole, che mettesse le persone a proprio agio: per questo non c’è una scadenza e si può sostare su ogni contenuto per tutto il tempo che si vuole”: i video, ad esempio, proseguono in loop finché si buttano. ”Il problema degli screenshot, poi, è che non si possono disabilitare”. Al centro di Slingshot c’è la voglia di cogliere e condividere un momento qualsiasi: che si possa fare uno screenshot non è neanche più una preoccupazione.

Fonte: WIRED.IT

 

Nel 2004 era un piccolo network per studenti dei college statunitensi, oggi è una nazione da 1,2 miliardi di visitatori mensili provenienti dall’Asia (351 milioni), dall’Europa (276 milioni), dagli USA e dal Canada (199 milioni) e da altri territori.
Una espansione graduale, ma inesorabile, documentata dalla mia mappa dei social network nel mondo, che ha imposto un modello di socialità in rete e di business che produce 5 miliardi di dollari di fatturato.

Oggi gli italiani che visitano Facebook al meno una volta al mese sono 26 milioni. Quelli che lo fanno almeno una volta al giorno sono 17 milioni. Negli ultimi dodici mesi si è avuto un incremento della consultazione in mobilità tanto che oggi gli utenti mensili da mobile sono 16 milioni, quelli giornalieri 10 milioni.

Che ETA' hanno gli italiani iscritti a Facebook?

In questi anni è rimasta pressoché inalterata la suddivisione tra uomini e donne, rispettivamente al 52% e al 46%, con una quota di un 2% di non classificati. Invece ciò che è mutata profondamente è stata la composizione delle età degli iscritti. I primi colonizzatori di Facebook sono stati i 19-24enni che nel 2008 rappresentavano ben il 29% di tutta la popolazione iscritta. Insieme a loro i 25-29enni che erano il 22%.
Oggi la prima fascia rappresenta solo il 18% degli utenti pari a 4,6 milioni di persone e la seconda il 12% ossia 3,2 milioni. In questa redistribuzione dovuta alla massificazione, ha assunto un peso prevalente la popolazione più anziana, soprattutto quella di età 36-45, che ora rappresenta il 21% ossia 5,4 milioni di individui.
Nell’ultimo periodo la coorte che cresce di più, al ritmo di un 40% all’anno, è quella degli ultra 56enni. Cala, da settembre ormai, la fascia dei 13-18enni che anno su anno fa registrare un -10%.

Ad oggi Facebook nel mondo è il SocialNetwork più usato come si vede dall'infografica sottostante:

Fonte: Vincos.it

Dopo aver visto l'esplosione del #selfie, essere passati al #belfie (di dietro) eccoci al #underboobs (sotto).

E’ una tendenza americana che si sta diffondendo anche da noi: consiste essenzialmente in una selfie nella quale (prevalentemente una ragazza) solleva la maglietta spingendosi pericolosamente sul confine della censura, ma fermandosi in tempo.

La voglia di farsi vedere, di ricevere like sta giorno dopo giorno colpendo ragazzi e ragazze quindi con il mano lo smartphone via con una foto sotto la tshirt per mostrare seno e addominali scolpiti.

Più del 80% dei ragazzi di Medie e Superiori ha provato a fare un #selfie, più della metà di loro ha inviato o pubblicato foto "SEXY". 

Instagram non ha censurato alcuna foto con #underboobs, qui potete vedere il tutto.

 

 

In questi giorni anche decine di rodigini sono caduti in questo subdolo tranello del web. A trarli in inganno ancora il social network Facebook. Le vittime si sono viste chiedere l’amicizia da prorompenti ragazze, tutte straniere, seguita da messaggi ammiccanti e immagini osé.

Dopo aver accettato la conoscenza virtuale, trascorso un periodo breve fatto di conversazioni e piccanti confidenze, le ‘nuove’ amiche avrebbero lanciato la consueta proposta: «Facciamo un gioco? Non lo saprà nessuno. Ora mi spoglio io e poi tocca a te».

Una volta ricevuto il video dell’ignara vittima, ecco il ricatto. «Se non mi versi 1000 euro, invierò il video a tutti i tuoi amici, tramite youtube e facebook». Un tunnel senza fine, perchè non si ferma certo con l’invio del denaro: «Si prosegue con altre richieste di soldi, meno elevate ma egualmente stressanti — spiegano dalla polizia postale —. Un piano diabolico fatto di continue email e messaggi in chat, dove i ricattatori sembrano essere a conoscenza di molti particolari della vita privata della vittima prescelta, acquisite proprio attraverso le informazioni presenti sul social. Una tecnica ben collaudata quella delle sexy ricattatrici, che in questo ultimo periodo sta facendo centinaia di vittime. Decine, infatti, le segnalazioni alle forze dell’ordine, relative a strane richieste d’amicizia che molti utenti di Facebook, soprattutto maschi, ricevono da un mese a questa parte, da presunte ragazze straniere.

«Dopo aver raccolto diverse denunce anche in Polesine — spiegano gli agenti — siamo riusciti a risalire alla provenienza delle ricattatrici. Il giro malavitoso avrebbe origine in Algeria e Marocco e dietro alle presunte ragazze si celerebbe, in realtà, una vera e propria banda specializzata in estorsioni in rete». Sarebbero, infatti, utilizzati video e immagini hard rubati al web, appositamente per attrarre i ‘clienti’, inducendoli a eccitarsi e a spogliarsi in diretta.

«L’unica soluzione per porre fine al ricatto — spiega la Postale — è quello di togliersi per un periodo dai social network, così da non poter essere rintracciati. Una piaga quella del sexy ricatto che si complica ulteriormente quando riguarda i minori. I malviventi in questi casi, non si limitano alle richieste di denaro, ma addirittura incutono terrore ai ragazzi, dicendo loro che saranno accusati di pedopornografia».

Diverse le denunce pervenute in questi giorni dalla Polizia postale di Rovigo, ma si presume che i casi siano almeno il doppio, visto che molti rinunciano alla denuncia per paura.

FONTE: RESTO DEL CARLINO (Leggi l'articolo originale qui)

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